In queste settimane i maggiori organismi europei ed italiani, deputati al controllo ed all’andamento delle retribuzioni per il lavoro dipendente in Italia, hanno ribadito un fatto che, purtroppo, ben conoscono i milioni di dipendenti, pubblici e privati del nostro Paese, in quanto vissuto sulla loro pelle: la progressiva, vertiginosa, perdita del potere d’acquisto di salari e retribuzioni.
A riguardo, gli ultimi due “bollettini di guerra” che hanno ben rappresentato la situazione di cui sopra, sono stati emanati dalla Banca Internazionale dei Regolamenti e, il 9 luglio 2008, da Mario Draghi, Governatore di Bankitalia.
Tutti, ma proprio tutti i dati ufficiali (dall’OCSE fino al nostro ISTAT) sulla situazione attuale di retribuzioni e salari per il lavoro dipendente, in Italia, parlano di una perdita di potere d’acquisto – negli ultimi 15 anni – di circa il 12% sui livelli di inflazione reale e certificata.
Ma Lei, On. Ministro ed il suo staff alla Funzione Pubblica, sembra non accorgersene. Non solo, continua a pubblicare dati, tabelle ed altro (ci riferiamo alla Sua “Riforma del lavoro pubblico e della contrattazione collettiva”) che dimostrerebbero un notevole arricchimento dei dipendenti, almeno di quelli pubblici...
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