Si è svolto oggi, mercoledì 26 novembre, il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori precari del PNRR Giustizia davanti al Ministero della Funzione Pubblica.
La manifestazione è stata caratterizzata da un susseguirsi di interventi da parte delle delegazioni di precari provenienti da tutt’Italia che hanno messo bene in chiaro come in questa lotta si tengono insieme il diritto ad un lavoro stabile per migliaia di lavoratrici e lavoratori con la necessità di dare al Paese un sistema Giustizia più efficace che risponda all’esigenza dei cittadini di procedimenti che abbiano tempi certi.
Ad emergere è stata soprattutto la determinazione a non arrendersi ad una realtà che vede altre organizzazioni sindacali sedersi ai tavoli per stabilire i criteri attraverso i quali defenestrare 6mila precari. Continuare a lottare è esattamente quello che intende fare USB PI, ovviamente a partire da questa legge di bilancio che è un’opportunità soprattutto per il Governo per rimediare ad una assoluta mancanza di programmazione e all’evidente incapacità anche solo di pensare alla capitalizzazione del PNRR anche in termini di acquisizione in pianta stabile di personale altamente qualificato.
Al presidio è arrivato il saluto di alcuni parlamentari che hanno presentato emendamenti per la stabilizzazione di tutti i 12mila precari e ai quali va il ringraziamento di lavoratrici e lavoratori per l’impegno con il quale stanno affrontando questa battaglia.
Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dalla capo Dipartimento, Dott.ssa Di Domenico e dal Direttore Generale del Personale Dott.ssa Gandini. Nell’incontro è stata ribadita l’importanza di questi lavoratori e la delegazione ministeriale, a conferma che l’auspicio dell’Amministrazione è che tutti possano continuare a dare il loro contributo al sistema Giustizia, ha sottolineato l’importanza dell’emendamento che consentirebbe lo scorrimento della graduatoria di stabilizzazione sia dal Ministero della giustizia che da altre amministrazioni.
Come USB PI abbiamo preso atto, ma abbiamo rilanciato, perché alla possibilità di scorrere la graduatoria e quindi di non fermarsi a 6mila stabilizzazioni, va associato un provvedimento di mantenimento in servizio e una programmazione assunzionale finalizzata all’assorbimento totale della graduatoria in un triennio, se necessario anche con risorse aggiuntive.
La partita è ancora aperta. Riteniamo fondamentale che si continui ad esercitare una pressione sul Governo nei prossimi giorni che sono quelli in cui si deciderà l’esito degli emendamenti. Ci auguriamo che tutti lavorino in questo senso e non per una sterile competizione sindacale.
Noi non molliamo! Dopo la giornata di oggi, che riteniamo complessivamente positiva, riproporremo il tema nello sciopero generale 28 novembre nell’ambito della finanziaria del popolo che voteremo davanti Montecitorio.
Nei prossimi giorni vigileremo sulla discussione relativa agli emendamenti e decideremo eventuali nuove iniziative con l’unico obiettivo della stabilizzazione per tutti e tutte.