Il 5 gennaio 2024 Anna torna a lavorare qui nel Lazio, non a Modena, e soprattutto vicino alla sua abitazione.
Ancora una volta USB aveva ragione. La società Cargo Broker, appalto di SDA, ha dovuto revocare il licenziamento mascherato da trasferimento. Nelle stesse buste paga di Anna dei mesi trascorsi, appariva la voce “congedo vittime di violenza” che sta a rappresentare il riconoscimento da parte dell'Inps della violenza di genere che ha subito la lavoratrice.
Anna era stata sospesa per le sue limitazioni che il medico competente aziendale le aveva prescritto.
Durante l'attesa della visita medica allo Spresal, per il ricorso richiesto da Anna perchè sospesa dal lavoro e dalla retribuzione, le erano state scalate e retribuite le ferie per il primo periodo. Una volta esaurite non era stata più retribuita.
Effettuata la visita medica allo Spresal , la sospensione lavorativa veniva annullata dallo stesso organo ispettivo (periodo quindi che doveva essere , come del resto soltanto dopo la vertenza è stato retribuito dalla società) perchè riteneva che nel magazzino Anna poteva tranquillamente lavorare.
La lavoratrice, ritornata sul posto di lavoro aveva richiesto le sue ferie e il pagamento del periodo di sospensione. Forse per la sua sfrontatezza e forse perchè i risultati già ottenuti mettevano in evidenza gli illeciti che la Cargo Broker, appalto di SDA, stava commettendo insieme all'accondiscendenza del medico competente, che nonostante conoscesse il DVR aziendale aveva deciso comunque di sospenderla, fu trasferita a Modena.
Dopo un'agguerrita battaglia legale, gli avvocati di USB, USB e Anna conquistano il risultato tanto atteso. La società ha deciso di concordare il ritorno sul posto di lavoro.
La lotta paga e USB è riuscita ancora una volta a far valere i diritti della lavoratrice in un mondo prevalentemente maschile e pieno di contraddizioni.
Contraddizioni che non tutelano la salute e sicurezza sul lavoro delle donne, come ha dimostrato l'arroganza padronale della società Cargo Broker, appalto di SDA, che ha commesso discriminazione di genere non applicando le dovute tutele proprio ad Anna, unica lavoratrice donna del magazzino dove lavorava.
p/USB Lavoro Privato
Jacopo De Martini
Fiumicino 9/01/24