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Come già avvenuto il 28 marzo u.s. CISL, UIL, UNSA, CGIL e CONFINTESA si sono riunite ieri a Via Caraci in Roma senza convocazione di USB PI ed FLP, perché non firmatarie del CCNL, cioè sulla base della disposizione antidemocratica ART 7 comma 3 CCNL, che mira ad escludere, a prescindere, chi dissente seppure rimanga rappresentativo (?) dei lavoratori a termini di legge. Ma il Capo del personale dr. Finocchi non ha fornito neanche l’informativa sui temi in oggetto. Questa era riservata esclusivamente alle altre sigle, in piena campagna RSU, alla faccia della trasparenza e delle pari opportunità. La USB ovviamente si è seduta compiutamente al tavolo, ed ha serenamente diffidato l’Amministrazione dall’insistere con tali metodi, ribadendo le responsabilità in capo ai promotori e firmatari di ogni processo partecipativo e di accordi “ad excludendum”, sia per il danno ai lavoratori derivante dal vincolo ad una rappresentanza libera in difesa dei loro diritti, sia per ogni quantificabile effetto sul piano erariale di accordi illegittimi. Decisamente penose poi le dichiarazioni palesi di alcuni “rappresentanti” al tavolo, che hanno tentato di escludere la USB invitandola ad andarsene perché… a firmare i contratti deve esserci pure un tornaconto rispetto ai non firmatari… la declinazione palese della vecchia logica del “sindacato giallo”, che si accorda con la controparte per garantirgli non già un compromesso, ma la cancellazione totale del dissenso: e i diritti dei lavoratori? per loro sono ormai un aspetto irrilevante. Si è proceduto alla firma definitiva del FUA 2016 MIT (!) almeno per pagare parte del dovuto prima dell’estate, accordo che la USB ha contestato allegando nota a verbale, soprattutto perché discriminerà lavoratori e lavoratrici (come già anche l’ipotesi FUA 2017) in occasione dei futuri passaggi di fascia economica (FUA 2018-2019), per i forti effetti sulle graduatorie di una valutazione iniqua e falsamente meritocratica. Dopo di che la riunione è stata sospesa dal Capo del Personale, che ha definitivamente ritenuto non gradita la USB, non essendo stati quindi trattati gli altri importanti temi all’ordine del giorno. Non siamo disposti a subire ricatti: i diritti conquistati dai lavoratori si difendono! La USB ha già diffidato il MIT nella pallida figura del ministro, del suddetto titolare di parte pubblica nonchè CGIL CISL UIL UNSA e CONFINTESA e depositato il ricorso per anicostituzionalità in merito alla suddetta norma antidemocratica, ma auspica ora che, come sta già avvenendo in altri settori pubblici, l’Amministrazione MIT adotti migliori consigli evitando lo spettacolo, francamente desolante, delle riunioni svolte nelle segrete stanze solo con i soliti noti, informando e convocando invece anche la USB e la FLP. Teniamoli d’occhio, difendiamo la democrazia anche nel MIT, con il prossimo contratto riprendiamoci i nostri diritti, il salario, la dignità e mandiamoli a casa! USB PUBBLICO IMPIEGO MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI |
Nella notizia correlata sotto il testo dell'ipotesi di accordo del dicembre 2017 sottoscritto ieri 23 aprile 2018 come tornato dagli organi di controllo senza richiesta di modifiche e sottoscritto definitivamente da CGIL CISL UIL UNSA UIL E CONFINTESA (che ci ha ripensato) in data di ieri.
Alleghiamo sotto l'incredibile comunicato, alcquale ovviamente forniremo risposta e trasmesso a tutti i lavoratori del MIT dalla sigla sindacale UIL PA, che mira chiaramente a screditare l'USB PI agli occhi dei lavoratori stessi, quando la nostra sigla cerca solo di difendere il democratico diritto ad essere rappresentati.