Gli inquilini di via di Grotta Perfetta 603 sono venuti a conoscenza dalla Fondazione ENPAIA, tramite una videoconferenza, della prossima alienazione degli alloggi situati nello stesso comprensorio dove abitano da decenni 25 nuclei familiari e tre alloggi sono vuoti.
Questi alloggi assegnati in parte attraverso la commissione prefettizia agli inquilini che all’epoca avevano lo sfratto, ricadenti nel I PEEP (piano di zona Roma 70), vengono proposti alla vendita ai propri abitanti ai prezzi più alti del mercato, cioè di quelli stabiliti in base alle valutazioni OMI (come la Fondazione ha fatto negli altri casi di dismissione), calcolati invece da una SpA (di cui non si conosce il nome) per la cifra di 3.255 euro a mq: questo nonostante la legge obblighi i proprietari di questo tipo di alloggi a rispettare il prezzo massimo di cessione, prezzo calmierato stabilito dalle norme sull’edilizia pubblica, sia per la vendita che per i canoni di affitto.
Ovviamente, visto che ignorano i problemi delle famiglie conseguenti alla situazione pandemica, hanno preannunciato che lasceranno agli inquilini tempi molto ristretti per manifestare l’opzione all’acquisto.
In questa riunione è stato anticipato che a chi non acquisterà non verrà rinnovato il contratto, contratti che sono tutti in scadenza e l’invenduto sarà offerto a terzi.
Nessuna tutela per gli inquilini è stata annunciata, per tutti coloro che per ragioni di età o reddito non possono accedere all’acquisto.
Continuano indisturbati i processi di ‘valorizzazione’ messi in atto dagli Enti e dalle Fondazioni che gestiscono la previdenza a danno dei propri inquilini, molti dei quali ora sono anziani o, vista la crisi economica e quella pandemica che ha fatto perdere il reddito a molti nuclei familiari, non hanno le credenziali per accedere ai mutui.
Continua il loro tentativo di fare cassa con gli inquilini per colmare le perdite causate dalla loro gestione fallimentare, gli investimenti fatti in passato in fondi spazzatura.
Vogliono speculare su un patrimonio nato per svolgere una funzione pubblica e sociale, in gran parte assegnato ad equo canone fino agli anni ’90 alle famiglie che avevano lo sfratto.
Ora gli assegnatari di questi alloggi sono in gran parte divenuti anziani e non hanno più le condizioni per fare un passo così grande, quello dell’acquisto, anche perché nessuna banca gli dà la possibilità di accendere i mutui.
Ma la cosa grave di questa ‘nuova operazione’ dell’Enpaia è che non viene rispettata la legge che impone il prezzo massimo di cessione degli alloggi visto che stiamo parlando di un piano di zona, I PEEP Roma ‘70, e il rispetto della finalità per cui è stato realizzato il piano di costruzione degli alloggi in via Grotta Perfette 603, quella sociale.
La politica di gestione di questi Enti previdenziali (Enpaia, Enpam, Enasarco, Inps, ecc.) sta creando nuova emergenza casa, mentre tengono un consistente patrimonio sfitto grazie all’allontanamento negli anni degli inquilini provocato dagli aumenti degli affitti e dalle dismissioni speculative.
ASIA-USB chiama in causa la Regione Lazio e il Comune di Roma per fermare questa speculazione e per mettere in campo tutte le tutele necessarie previste dalle norme regionali per impedire nuove emergenze.
L’Enpaia, come l’Enpam e tutti gli altri, devono rispettare la legge, in questo caso le finalità previste per l’edilizia agevolata (I, II e III PEEP) nel piano di zona di Roma ’70 e altrove.
ASIA-USB