(116/22) Si è svolto nella mattina di martedì 13 dicembre 2022 un incontro tra i responsabili di Unisalute, i vertici Inps e le organizzazioni sindacali.
In un clima natalizio anticipato, abbiamo ascoltato un coro quasi unanime di quasi tutti i sindacati alla bontà della nuova polizza e una serie infinita di ringraziamenti (per l’incontro, per l’opportunità, per la presenza, per l’ottimo lavoro). Ci mancava solo grazie di esistere.
L’intervento di USB ha svolto ancora una volta la parte della voce stonata nel coro, mettendo in rilievo le numerose criticità e portando proposte concrete di miglioramento.
- Serve un intervento di ristrutturazione del sistema delle franchigie, troppo alte e spesso applicate più volte su una stessa prestazione artificiosamente divisa in prestazioni distinte. Su questo punto si è registrata la netta chiusura di Unisalute, che ha richiamato la vincita di una gara pubblica europea e la sottoscrizione di un contratto di 30 mesi. Appare evidente la pesante responsabilità del Consiglio di Amministrazione uscente ASDEP – e in particolare del presidente, di cui USB ha già chiesto le dimissioni - per questa aggiudicazione che penalizza i lavoratori assicurati.
- Le procedure autorizzative per i grandi interventi devono essere semplificate e accelerate, per non aggiungere problemi burocratici a chi deve fronteggiare un grave problema di salute.
- Il numero verde fornisce frequentemente risposte non tempestive e troppo generiche. Su questo punto c’è stato un impegno a migliorare il servizio offerto.
- Serve un incremento delle strutture sanitarie convenzionate e un costante aggiornamento dell’elenco, che talvolta continua a riportare strutture con la convenzione non più attiva. Si registra comunque l’elemento positivo – sia pure limitato – del riconoscimento delle prestazioni in qualunque struttura laddove non ve ne sia nessuna nell’arco di 20 km.
- Vengono segnalati casi di rifiuto di riconoscimento di una prestazione nonostante l’inclusione nella polizza, con evidente frustrazione di chi si trova costretto a pagare per qualcosa a cui avrebbe diritto di accedere gratuitamente.
- Ci sono criticità relative a prestazioni post-traumatiche o post-ricovero riferite alla vigenza della polizza precedente (Previmedical) per cui nessuna delle due compagnie assicura il rimborso. Su questo punto Unisalute ha rivendicato la propria estraneità, garantendo fin d’ora di riconoscere le prestazioni di propria competenza oltre il termine del contratto attualmente vigente. E’ evidente la necessità di un’azione decisa, che finora è mancata, di ASDEP per ottenere le prestazioni dovute.
Il nuovo consiglio di amministrazione dovrà avviare una profonda riflessione sugli errori che hanno portato all’attuale situazione e sviluppare per il futuro proposte e iniziative che consentano di dare risposte adeguate alle aspettative dei lavoratori, impedendo ogni speculazione sul diritto alla salute e mettendo al riparo dal dover subire ricatti per uno stato di necessità.