A differenza di quanto previsto per altri settori produttivi e dei trasporti, pur essendo caratterizzato da mansioni con turni h24, iperflessibili, esposte alle intemperie e a molteplici situazioni di rischio per la salute e l’incolumità dei lavoratori e con carichi di lavoro sempre più pesanti, l’esodo anticipato nel settore portuale non è ancora garantito a tutti.
Riteniamo invece che, oltre ai contributi versati dalle aziende all’interno dello specifico fondo istituito dal contratto nazionale, sia assolutamente urgente reperire anche le risorse pubbliche necessarie al fine di riconoscere immediatamente i benefici dovuti a chi svolge un lavoro usurante a tutti i dipendenti delle imprese autorizzate ai sensi degli articoli 16, 17 e 18 della legge 84/94 e di tutte le Società di Interesse Economico Generale (SIEG) operative nei porti italiani. A maggior ragione dopo che nell’ultimo rinnovo contrattuale gli aumenti economici ottenuto sono stati bel al di sotto dell’inflazione reale.
A questo scopo l’USB ha deciso di organizzare una consultazione rivolta a tutti lavoratori portuali, a prescindere dalla singola adesione sindacale. Abbiamo bisogno di conoscere cosa pensano i lavori portuali su questo e se siamo disposti ad intraprendere un percorso di lotta a livello nazionale.
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