L’Anmi-Femepa, associazione sindacale che rappresenta la maggioranza dei medici INPS, aderisce allo sciopero generale proclamato dall’USB Pubblico Impiego venerdì 15 luglio, per protestare contro la manovra economica e contro l’accordo tra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil del 28 giugno scorso.
“Oltre a criticare gli interventi su pensioni e stipendi dei lavoratori pubblici, i medici dell’INPS hanno specifiche rimostranze da far valere”, spiega il Dott. Francesco Ammaturo, Presidente dell’Anmi-Femepa. “Si continua a scaricare sull’attività dei medici dell’Istituto Previdenziale l’inefficienza organizzativa che governa il processo di riconoscimento e verifica dell’invalidità civile”.
“Noi non ci stiamo – prosegue Ammaturo - ad essere il capro espiatorio di scelte politiche che mirano a contenere la spesa sociale senza volerlo dichiarare. Un conto è semplificare l’accertamento, rendere trasparente e controllabile il procedimento, avviare un circuito virtuoso di controllo dei mille rivoli che fanno esplodere la spesa del Welfare, contrastando le furberie e verificando che non si commettano abusi; altro è dover unicamente perseguire la logica di un taglio lineare, aprioristicamente determinato, seppur sottaciuto”.
Evidenzia il Presidente dell’Anmi-Femepa: “I medici dell’INPS chiedono da tempo il riconoscimento della dirigenza medica per avere più incisività di intervento, mentre oggi la professionalità viene immiserita da un’eccessiva burocratizzazione dell’attività”. E conclude: “Il 15 luglio le due ore di sciopero a fine turno saranno anticipate da un’Assemblea nazionale dei medici INPS convocata presso la Direzione Generale dell’ACI, in Via Marsala a Roma. Sarà un momento di confronto e di mobilitazione per una valorizzazione della funzione dei medici INPS, comunque al servizio dei cittadini, dell’INPS e dello Stato”.
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